martedì 25 agosto 2009

...inizio...



L'atto della creazione e tutto quello che ne ha comportato è sicuramente stato sempre al centro dei pensieri dell'uomo. Per i nostri antenati, alzare gli occhi al cielo e vedere le stelle e probabilmente assistere a qualche evento catastrofico nel buio della notte o, per quanto ne sappiamo noi, anche di giorno, avrà sicuramente influito nella sua evoluzione; quanto meno nel suo animo.
Possiamo solo immaginare quegli uomini soli con se stessi e unica loro forza l'amicizia, le loro braccia e la voglia di spiegazioni; e allora raccontarsi storie che, in qualche modo, rispondevano a queste esigenze, era certamente una cosa importante, anche perché analizzandole bene sono sempre ben costruite e rispondono in maniera semplice, ma efficace, alle domande esistenziali.

Nella notte dei tempi quando l'uomo era già un'essere pensante, e forse lo è sempre stato, l'atto di raccontare le cose, parlare e ricordare devono essere stati come per noi andare al cinema o guardare la tv, un modo di intrattenersi di godere delle parole che diventano immaginazione sentimenti e sensazioni,che ci fanno ridere e piangere, ma ci fanno anche paura se sapientemente utilizzate con toni e atteggiamenti giusti.
Quello che cercherò di fare con questa storia della mitologia è cercare di raccontarlo in maniera semplice come si potrebbe fare ad un bambino o in una sera di veglia alla famiglia raccolta attorno al fuoco.

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